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Etichettatura uova quello che c'è da sapere

Ogni alimento, prima di essere messo in commercio, deve essere etichettato. Anche le uova rientrano in questa categorizzazione.

Per ogni uovo, infatti, viene eseguita una procedura denominata etichettatura delle uova che consiste nella creazione di una vera e propria carta d’identità dell’uovo. 

Si tratta di una prassi obbligatoria per legge dal 2003 (Regolamento CE numero 2295 del 2003) che ha la funzione di tutelare il diritto alla salute e di informare il consumatore sulla provenienza dell’uovo, ma anche garantire la qualità e la sicurezza del prodotto. 

L’etichettatura delle uova è, quindi, una procedura rigida e obbligatoria regolata da diverse normative. Ogni etichetta prevede un codice alfanumerico che indica l’origine, il luogo di produzione, la tipologia di allevamento e la data di scadenza dell’uovo. 

Vediamo insieme più nel dettaglio quali sono le normative vigenti sull’etichettatura delle uova e come deve essere strutturata un’etichetta. 

Quali sono le normative vigenti sull’etichettatura delle uova?

Come anticipato sopra, la legislazione alimentare ha stabilito diverse normative a livello europeo che regolano la procedura di etichettatura delle uova. In particolare, le norme principali sono:

  • Regolamento (CE) n. 2295/2003: tale regolamento sancisce l’obbligatorietà dell’etichettatura delle uova che deve essere eseguita entro 10 giorni dalla deposizione, eccezione fatta per le uova categorizzate come “extra fresche” che devono invece essere etichettate entro 4 giorni.
  • Regolamento (CE) n. 1028/2006: questo regolamento spiega nel dettaglio quali sono le informazioni che devono essere inserite nell’etichettatura sia sulla confezione sia sul guscio dell’uovo. Tali informazioni devono essere chiare, facilmente leggibili e indelebili, così che possono essere sempre visibili per tutta la vita del prodotto.
  • Regolamento (UE) n. 1169/2011: in questo regolamento viene definita la non necessità di una dichiarazione nutrizionale delle uova, siccome si tratta di un prodotto mono-ingrediente. 

Infine, la legge stabilisce anche che l’eventuale ritiro delle uova dal commercio deve essere effettuato 7 giorni prima del termine minimo di conservazione che è specificato sull’imballaggio. 

Cosa prevede l’etichettatura delle uova?

L’etichettatura delle uova prevede innanzitutto l’assegnazione di un codice alfanumerico ad ogni uovo.  Tale codice è costituito nell’ordine da:

  1. Un numero che indica il tipo di allevamento da cui proviene l’uovo: 0 quando l’uovo deriva da un allevamento biologico; 1 quando l’uovo deriva da un allevamento all’aperto; 2 quando l’uovo deriva da un allevamento al chiuso; 3 quando l’uovo deriva da un allevamento in gabbia.
  2. Due lettere che indicano lo stato di provenienza dell’uovo: per esempio se l’uovo proviene dall’Italia viene indicato nel codice con le lettere “IT”.
  3. Tre numeri che indicano il codice ISTAT del comune di residenza dell’allevamento.
  4. Due lettere corrispondenti alla sigla della provincia in cui vi risiede l’allevamento.
  5. Tre lettere che corrispondono al codice del nome dell’allevamento

Dunque, il codice alfanumerico presente sulle etichette delle uova è fondamentale per sapere l’origine delle uova ed eventualmente rintracciare il produttore nel caso in cui dovessero verificarsi problemi di tipo sanitario. 

Quali informazioni contiene?

Oltre al codice alfanumerico, l’etichettatura delle uova prevede anche l’indicazione della data di scadenza: sul guscio dell’uovo, infatti, deve essere inserita la dicitura “Entro giorno/mese/anno” in una riga al di sotto del codice alfanumerico. In alternativa alla data di scadenza, è possibile inserire la dicitura “DEP giorno/mese/anno” la quale indica il giorno in cui le uova sono state deposte.

Un’altra informazione prevista nell’etichettatura delle uova riguarda le dimensioni dell’uovo:

  • S quando si tratta di uova piccole di massimo 53 grammi;
  • M quando si tratta di uova medie che pesano tra i 53 grammi e i 63 grammi;
  • L quando si tratta di uova grandi con peso che varia dai 63 grammi ai 73 grammi;
  • XL quando si tratta di uova molto grandi con peso superiore ai 73 grammi. 

Infine, nell’etichettatura delle uova deve essere riportata la categoria di appartenenza delle uova, dove per categoria si intende il livello di freschezza dell’uovo. Tale informazione è rappresentata dalla lettera:

  • A quando si tratta di uova fresche o molto fresche;
  • B quando si tratta di uova conservate o di seconda qualità;
  • C quando si tratta di uova declassate con destinazione l’industria alimentare.

Cosa cambia da gennaio 2004?

A partire dal 1° gennaio 2004, le normative comunitarie hanno apportato importanti cambiamenti nella classificazione e nell’etichettatura delle uova, rivoluzionando il loro aspetto e rendendo le informazioni più accessibili ai consumatori.

In precedenza, le uova venivano classificate in tre categorie di qualità: “A”, “B” e “C”. Tuttavia, con l’entrata in vigore delle nuove normative, sono state introdotte solo due categorie principali:

  •     Uova “A” (o “uova fresche”): Queste uova sono destinate al consumo umano.
  •     Uova “B”: Queste uova sono destinate all’uso industriale, sia in settori alimentari che non alimentari.

La categoria “C” è stata eliminata, e le uova precedentemente classificate come “C” ora rientrano nella categoria “B”. L’etichettatura delle uova “B” destinate all’industria è rimasta invariata.

Tuttavia, se le uova di categoria “A” non sono destinate ai consumatori finali ma vengono consegnate all’industria con l’indicazione di “uova di calibro differente”, la classificazione basata sul peso non è obbligatoria.

Le novità più importanti

È importante notare che esiste una categoria di qualità chiamata “EXTRA”. Queste uova devono essere consumate entro 7 giorni dalla data di imballaggio o entro 9 giorni dalla data di deposizione della gallina. Dopo questo periodo, vengono classificate come “A”.

A partire dal 1° gennaio 2004, sugli imballaggi e sui gusci delle uova di categoria “A” è presente un codice che fornisce dettagliate informazioni ai consumatori. Queste informazioni includono il tipo di allevamento e il luogo di produzione, tra cui nazione, provincia e comune. Questo codice funge da carta d’identità delle uova ed è disponibile per tutti i consumatori.

Inoltre, sul guscio delle uova, sarà stampigliato un codice che identifica il sistema di allevamento delle galline ovaiole, il produttore e l’ubicazione dell’allevamento.

Segue una sigla che specifica il Paese di produzione delle uova (ad esempio, IT per l’Italia, FR per la Francia, ES per la Spagna).

Un altro numero indica il comune di appartenenza, e viene riportata anche la sigla della provincia dell’allevamento (ad esempio, TO per Torino, BO per Bologna, VR per Verona, PG per Perugia, ecc.).

 Le ultime tre cifre identificano l’allevamento specifico da cui provengono le uova, ed è un numero importante poiché indica che lo stabilimento di produzione è sottoposto al controllo delle autorità sanitarie locali.

È importante notare che a partire dal 1° luglio 2005, la stampigliatura del guscio con questo codice si applicherà anche alle uova non classificate vendute direttamente dai produttori nei mercati pubblici locali, fornendo ai consumatori ulteriori informazioni sulla provenienza delle uova. Queste misure sono state introdotte per garantire una maggiore trasparenza e tracciabilità nel settore delle uova.

Perchè sarebbe meglio affidarsi ad una società di consulenza per eseguire l’etichettatura delle uova?

Come sopra spiegato, l’etichettatura delle uova è una prassi molto rigida e specifica, per cui per potenziare l’immagine del prodotto e la brand reputation è bene affidarsi a una società di consulenza. 

È bene ricordare che sono previste multe e sanzioni per le etichettature non conformi alle norme vigenti. Un’azienda multata non solo incorre in rischi legali e finanziari, ma avrà anche conseguenze negative per quanto riguarda la sua immagine e reputazione. 

Per questo motivo è preferibile farsi seguire da personale esperto e aggiornato sulle norme riguardanti l’etichettatura delle uova ed è in grado di garantire una tutela dalle controversie legali e una protezione completa dalle sanzioni

Inoltre, una società di consulenza ha competenze nell’ambito del marketing per cui può affiancare l’azienda anche nella creazione e ottimizzazione di una strategia di marketing per elevare e differenziare sempre di più il prodotto sul mercato. 

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